Scarpe da running: la guida completa.
Non ci sono dubbi che il running va di moda. Correre fa bene, ci fa stare in forma, ed è dimostrato che apporta benefici anche al nostro cervello. Insomma, la corsa è ottima sia per il corpo sia per la mente. Ma quando scegliamo le nostre scarpe da running, siamo davvero in grado di farlo? Siamo sicuri che le scarpe che useremo durante i prossimi mesi sono le più adatte a noi? Suona superfluo dire che la scarpa da running è lo strumento fondamentale per praticare questo sport, ma quanti di noi hanno una conoscenza reale di questo fantastico mezzo? Questo articolo nasce con il proposito di chiarire qualsiasi dubbio possiamo avere in relazione alle nostre scarpe da corsa: come scegliere le nostre scarpe da running? come scelgo la taglia giusta? Quando cambio le mie scarpe da running? Qual’è la differenza tra una scarpa pronatora ed una supinatora?
Queste domande sono comuni tra molti corridori, soprattutto da chi si affaccia per la prima volta nel mondo del running. Di seguito andiamo a vedere come scegliere le nostre scarpe da running.
Come scegliere le scarpe da Running?
Tabla de Contenidos
- 1 Come scegliere le scarpe da Running?
- 2 Scarpe da running per pronatori, supinatori e neutri
- 3 Cosa si intende con il termine scarpe da running per pronatori o per supinatori?
- 4 Quando cambiare le scarpe da running?
- 5 Conclusione
Forse la sfida principale che si presenta davanti un neo-runner è proprio la scelta delle scarpe. Come scegliere le scarpe da running giuste? Il nostro team di esperti ha creato una lista con tutti i dettagli da tenere a mente nel momento dell’acquisto.
Consigli generali:
Affidati ad un negozio specializzato:
Bisogna affidarsi sempre a dei professionisti, tanto nel caso di un acquisto online quanto di un negozio fisico. I negozi specializzati sono esperti nel settore e potranno offrire una consulenza che non potresti ricevere in qualsiasi altro negozio normale. Questo consiglio è molto importante sia per chi si trova all’inizio della sua esperienza come runner, sia per tutti quei corridori esperti che vogliono dettagli in più prima di acquistare un nuovo modello.
Il budget a disposizione:
È importante sottolineare che “costoso” non è necessariamente sinonimo di “migliore”. Nel mercato esistono molti modelli che valgono più di 200€, ma probabilmente non sarebbero adatti a noi. Lo stesso vale per delle scarpe troppo economiche che si presentano fragili e di scarsa qualità, le quali sono totalmente sconsigliate, dato che non si tratta solo di comodità, ma anche di sicurezza. L’opzione migliore è, quindi, scegliere le scarpe running in base alle nostre sensazioni. Un modello con materiali di qualità e che sentiremo comodo sarà di certo il più adatto a noi.
Non commettere il classico errore da principiante:
Quando pensiamo in come scegliere le scarpe da running ci viene in mente l’ammortizzazione. Senza dubbio si tratta di un fattore importante, ma non bisogna esagerare. Secondo alcuni recenti studi, la scelta di una scarpa con un’ammortizzazione eccessiva favorisce il cosiddetto heel strike. In pratica, nella zona del tallone, si riduce notevolmente la percezione del contatto con il terreno e ciò comporta una perdita di tonificazione nei muscoli del piede, rendendoli di conseguenza meno forti e resistenti. Pertanto, quando scegliamo le nostre scarpe da running, dobbiamo tenere a mente questo aspetto. Inoltre, non bisogna mai optare per modelli troppo pesanti, a lungo andare può causare solo problemi. L’ideale è scegliere una scarpa che non superi i 300/400 grammi.
Non cercare la scarpa perfetta:
Ovviamente non esiste la scarpa perfetta. Chi afferma il contrario mente, non esistono persone con i piedi uguali, pertanto un modello che risulta ideale per una persona, per un’altra può non andare bene. Nonostante negli ultimi anni il running abbia fatto molti progressi in quanto a tecnologia ed innovazione, siamo ben lontani dal raggiungimento della perfezione. La scelta migliore è individuare bene le nostre caratteristiche fisiche e “sposarle” con quelle della scarpa, in modo che l’insieme possa essere armonioso e all’insegna del comfort.
Marca:
Una delle prime cose che analizziamo in una scarpa da running è la marca. In realtà questo aspetto non è così importante come si potrebbe pensare. Ciò nonostante, non è raro imbattersi in persone che affermano di comprare solo una marca, vuoi per affidabilità o per fedeltà al brand. È ovvio che queste convinzioni sono basate su semplici opinioni, e nulla hanno a che vedere con lo scegliere la scarpa giusta. La realtà è che un modello di una determinata marca può essere perfetto per noi, e l’anno successivo la seconda versione dello stesso ci potrà sembrare terribile. Il nostro consiglio personale quindi, è quello di scegliere liberamente senza alcun tipo di pregiudizio o favoritismo verso una marca piuttosto che un’altra.
Consigli tecnici:
Terreno
Conoscere il terreno dove andremo ad allenarci è fondamentale. Esistono moltissime tipologie di superficie: cemento, asfalto, terra o montagna. Ciascuna di loro richiede delle caratteristiche concrete a quella che sarà la suola delle nostre scarpe. Chi, per esempio, si allena regolarmente su asfalto o cemento dovrebbe optare per modelli con un’ammortizzazione morbida, mentre chi pratica il trail running dovrà dirigersi verso una scarpa adatta a questo tipo di suolo, che fornisca la giusta stabilità in terreni con pietre o rocce.
Clima
Un altro aspetto fondamentale e relazionato con il terreno è il clima. Un runner della Valle d’Aosta, a parità di caratteristiche fisiche, probabilmente non sceglierà le stesse scarpe di un corridore della Sicilia. La meteorologia cambia completamente lo scenario e lo stato in cui si incontra il terreno. Non è lo stesso correre in zone paludose o fangose come nelle regioni in cui piove molto, rispetto al farlo in zone aride e molto soleggiate.
Ritmo
Anche la forma fisica e il ritmo di gara sono importanti. Se normalmente non pratichi molto sport e tu trovi agli inizi, il tuo ritmo probabilmente sarà lento, quindi scegliere scarpe flessibili e ammortizzate potrebbe essere la scelta corretta. Se, d’altra parte, sei già in buona forma fisica e la tua muscolatura è più sviluppata e flessibile, allora avrai bisogno di scarpe più leggere con meno drop(differenza di altezza tra tacco e punta) e meno ammortizzazione. Molte scarpe da allenamento sono fatte per rodare sui 5:30/km e non risponderanno altrettanto bene ai 4:00/km. Per ritmi più lenti di 4:30/km, sia per l’allenamento che per le competizioni, le scarpe ammortizzate sono la norma. Per 3:45/km – 4:30/km sarà necessario optare per scarpe più leggere con meno ammortizzazione e per meno di 3:45/km sarà consigliabile utilizzare scarpe da velocisti.
Grandezza del piede
In alcuni casi determinate marche creano differenti larghezze di scarpa. Diciamo che la larghezza standard è contrassegnata da una D nel caso dei modelli maschili, e da una B nel caso di quelli femminili. La lettera varia in base alla grandezza. ad esempio, per i piedi più stretti esiste la B maschile, mentre per i piedi più larghi esistono la 2E maschile e la D femminile. Nel caso di piedi molto larghi troviamo la 4E maschile e la 2E femminile.
Peso
Più pesiamo o più siamo alti, maggiora sarà la necessità di una scarpa con un tocco di ammortizzazione in più. A partire dai 70 Kg possiamo già considerarci “grandi” nel mondo del running. Basti pensare alla costituzione dei migliori maratoneti del mondo.
Taglia
La scelta della taglia è da sempre un tema molto discusso e che può variare in base alla marca. Nel nostro articolo su come scegliere la taglia delle tue scarpe da running trattiamo più ampiamente questo aspetto.
Genere
Può sembrare ovvio, ma bisogna distinguere tra scarpe da running per il pubblico femminile e scarpe da running per il pubblico maschile. Puntualmente può capitare di imbattersi in qualche modello unisex, ovvero adatto sia per donne sia per uomini. In questo caso la marca fornisce la scarpa dell’intero set di taglie, dalla 35 circa fino alla 49. Nel caso in cui uno stesso modello viene fabbricato sia nella versione maschile, sia nella versione femminile, la differenza fra entrambe le scarpe non sta solo nelle taglie, ma anche nel peso o in alcuni dettagli tecnici. Per esempio, all’interno dello stesso modello, tra versioni per uomo e per donna, possono esserci variazioni di larghezza o nell’intersuola che di conseguenza rendono la vestibilità completamente distinta.
Utilizzo:
- Allenamento: le scarpe più comuni fanno parte di questa categoria. È la tipica scarpa che presenta una notevole ammortizzazione, anche se ultimamente hanno lanciato molti modelli minimalisti, poco flessibili e con meno ammortizzazione. Le scarpe da allenamento presentano solitamente una durata medio-alta e servono per masticare molti chilometri.
- Competizione: sono le scarpe che molte volte chiamiamo “per velocisti“. Questi modelli pesano molto meno di quelli destinati agli allenamenti, dato che il loro uso nelle competizioni è mirato ad ottenere tempi migliori a ritmi più alti. Normalmente sono delle scarpe molto reattive in fase di ripartenza.
- Miste: le scarpe appartenenti a questa categoria sono un ibrido tra quelle di “competizione” e quelle per gli “allenamenti”. Questo tipo di scarpa è viene in aiuto ad un runner un poco più lento e più pesante che vuole misurarsi in una competizione, o possono essere usate da un corridore rapido e leggero per ritmi medio-alti.
- Trail: in questa categoria vengono incluse tutte le scarpe per la montagna o per terreni tecnici nei quali si richiede una maggior protezione.
- Pista: in questa ultima categoria rientrano le scarpe “chiodate”, ovvero tutte quelle scarpe destinate ad un uso professionale. All’interno di questa tipologia di scarpe esistono vari modelli in base alla specialità che si pratica.
Gamma:
- Gamma Top: si definisce top la scarpa che dentro di una marchio rappresenta il miglior prodotto, quindi il più caro e fabbricato con i migliori materiali. Normalmente sono scarpe con molta ammortizzazione, ideali per corridori di peso elevato. Il prezzo medio oscilla tra i 140-170€.
- Gamma alta: è una categoria con scarpe di qualità molto alta, ma con un’ammortizzazione leggermente inferiore alle anteriori. Ideale per runners di peso medio-alto. Prezzo medio intorno ai 115 e i 140€.
- Gamma media: una categoria che include dei modelli di una qualità mediamente buona ed un’ammortizzazione nella media. Normalmente sono scarpe che presentano la miglior relazione qualità-prezzo. Il prezzo medio oscilla tra i 90 ed i 120€.
- Gamma bassa: un segmento che spicca per il prezzo. All’interno di questo gruppo possiamo comunque trovare ottime scarpe che nulla hanno da invidiare ad altre di gamma superiore. Inoltre, in questa categoria anche il corridore occasionale può trovare il modello adatto a lui. I prezzo si aggirano tra i 50€ ed i 60€.
Scarpe da running per pronatori, supinatori e neutri
Una volta seguiti i consigli chiave per scegliere le nostre scarpe da running siamo pronti per l’acquisto. L’unico aspetto che ci rimane da chiarire riguarda il nostro tipo di appoggio. Ogni persona ha una propria forma e dinamica di corsa, ma possiamo distinguere tre tipi principali di appoggio del piede: pronatore, supinatore e neutro. Di seguito, analizziamo i diversi tipi di appoggio e come si differenziano.
Appoggio pronatore
I corridori che hanno un tipo di appoggio pronatore si sostengono principalmente nella loro zona interna. La pronazione è caratterizzata dal fatto che le caviglie del runner tendono a girare verso l’interno per ottenere una maggiore ammortizzazione. Questa tendenza naturale del corridore fa sì che il piede si adatti alle diverse irregolarità del terreno.
La maggior parte dei corridori sono pronatori, circa il 50% ha un certo grado di pronazione. Il problema della pronazione si presenta quando il movimento della caviglia è eccessivo e il piede affonda causando dolore alle caviglie, alle ginocchia o anche nella regione lombare. Nei casi più gravi possono verificarsi gravi lesioni alle articolazioni e alla colonna vertebrale.
Appoggio supinatore
L’appoggio supinatore si caratterizza per il fatto che il piede gira verso l’esterno. I corridori con tendenza alla supinazione si distinguono dagli altri perché di solito corrono con le gambe divaricate. Questo tipo di appoggio è realizzato da pochissimi runners, circa il 10% del totale.
Appoggio neutro
L’appoggio di tipo neutro è noto anche come appoggio universale. Almeno il 40% dei corridori presenta un appoggio di questo tipo. Come si può vedere nell’immagine, il movimento del piede inizia dall’esterno del tallone e progredisce in avanti verso l’interno del piede. In questo modo il piede non si sovraccarica, né all’interno né all’esterno, grazie al fatto che l’appoggio è completamente uniforme.
Trucchi per sapere se sei pronatore o supinatore
Anche se la migliore cosa è visitare un podologo o un centro specializzato che valuti attentamente il vostro tipo di appoggio, esistono dei trucchi che puoi realizzare in casa tua per capire più o meno che appoggio presenti.
Superficie piana
Per realizzare questo semplice trucco basta mettersi a piedi nudi sopra una superficie piana. Successivamente crea una linea immaginaria che va dalla testa fino ai piedi, dividendoli in due parti. Adesso cerca di osservare attentamente come sono appoggiati i piedi, se oscillano verso davanti sei pronatore, se al contrario oscillano verso l’esterno sei supinatore.
Flessione delle gambe
Un altro trucco molto semplice da realizzare a casa è il seguente. Posizionati con i piedi nudi nel suolo e le gambe leggermente separate. Successivamente fletti le gambe fino a tre volte consecutivamente e con un movimento naturale. Quando stai per realizzare la terza flessione mantieni la posizione ed osserva le tue ginocchia. Se si trovano unite sei pronatore, se sono molto separate sei supinatore.
Piedi bagnati
Infine andiamo a vedere una terza forma di comprovare qual è il nostro appoggio. In questo caso abbiamo bisogno di alcuni elementi come un recipiente con acqua ed un giornale. Posiziona i piedi dentro il recipiente pieno d’acqua lasciandoli bagnare durante alcuni secondi. In seguito devi poggiarli sopra il giornale in modo da lasciare la tua impronta. Confronta la tua impronta con l’immagine che vedi a continuazione e saprai il tuo tipo di appoggio.
Cosa si intende con il termine scarpe da running per pronatori o per supinatori?
Quando un corridore si trova a che fare con una caviglia che non è in grado di svolgere il lavoro in modo efficiente si finisce per ruotare eccessivamente il piede e quindi aumenta la pronazione (overproners). Normalmente questo accade se già tendiamo alla pronazione e dopo molti km, quando avvertiamo di più la fatica, questa tendenza inizia ad accentuarsi. In questi casi entra in gioco la scarpa per pronatori (o supinatori, dipende dal caso), i principali brand mettono a disposizione dei modelli che, in un modo o in un altro, tendono a correggere o a controllare questa tendenza alla pronazione o supinazione. Su StreetProRunning potrai trovare i principali modelli di scarpe da running per pronatori o supinatori delle migliori marche del mercato.
Quando cambiare le scarpe da running?
Quanto dura un paio di scarpe ? Quando devo cambiare le mie scarpe da running? Queste sono domande tipiche che si ripetono in molti forum su Internet e generano molte controversie. Su questo argomento si è scritto molto, ma in pochi sembrano mettersi d’accordo. Proprio per questo abbiamo deciso di scoprire insieme una serie di trucchi e consigli che ci aiuteranno a capire quando arriva il momento di cambiare le scarpe da running. Cambiare le nostre scarpe nel momento giusto è fondamentale per non spendere soldi inutili ed evitare possibili lesioni con delle calzature troppo vecchie. La chiave è ottenere dalla nostra scarpa il massimo delle prestazioni nel modo più sicuro.
Che fattori influiscono nel deterioramento?
Quali sono realmente i fattori principale che accelerano il deterioramento delle nostre scarpe da running? Su StreetProRunning li abbiamo riassunti in 5 semplici punti.
- la tecnica di corsa: un runner che corre appoggiando il tallone consumerà sempre di più questa zona, mentre chi corre con la tecnica dell’avampiede, probabilmente, consumerà la scarpa in modo più omogeneo e quindi aumenterà la durabilità della suola.
- Il tipo di superficie: ovviamente anche il suolo svolge un ruolo determinante quando parliamo del consumo delle scarpe. Normalmente l’asfalto logora maggiormente rispetto alla terra, proprio per questo esistono scarpe adatte ad ogni tipo di superficie.
- l’appoggio: un appoggio non naturale, come un’eccessiva pronazione o supinazione, può portare ad un maggiore e irregolare deterioramento della suola nella zona esterna, se presente supinazione, o della zona interna, se presente pronazione.
- Uso eccessivo: un uso sconsiderato della scarpa è controproducente. Infatti, l’ideale è avere più di un paio di scarpe per poter alternarle a favore di un miglior recupero dei materiali ammortizzanti.
- Indossare le scarpe senza slacciarle: è consigliabile allentare quanto meno i lacci ogni qualvolta dobbiamo indossare le nostre scarpe da running. Questo gesto migliorerà la durabilità della tomaia.
Quali zone delle scarpe da running si consumano prima?
Sono diverse le zone che vengono sottoposte maggiormente al deterioramento, di seguito analizziamo in dettaglio quali sono.
- Suola: Le scarpe da running hanno maggiori probabilità di consumarsi prima nella zona della suola. Il tallone è un buon indicatore per conoscere lo stato delle calzature, poiché è la parte che subisce un maggior numero di impatti. Nell’avampiede si può osservare anche l’influsso del tempo, in quanto è soggetto agli effetti dell’abrasione, soprattutto durante l’allenamento sull’asfalto. Inoltre i materiali della suola possono irrigidirsi per vari fattori, come: i chilometri, l’esposizione ad alte temperature o ad umidità estreme. Di conseguenza la struttura si deforma e la scarpa perde superficie di appoggio. La zone anteriori e posteriori si sollevano, e il nostro appoggio soffre un’eccessiva oscillazione.
- Intersuola: Anteriormente l’intersuola era la responsabile del cambio di quasi tutte le scarpe da running. Ciò era dovuto al fatto che questa zona si scuciva facilmente obbligando al runner a farne a meno. Nel corso del tempo, e con la comparsa di altri materiali per la fabbricazione di calzature, le scarpe da running già non presentano cuciture e di norma resistono molto più a lungo. Ciò nonostante, non significa che la scarpa non perda qualità, infatti il materiale continua a deteriorarsi perdendo le sue originali capacità di recupero durante la transizione del passo. Questo significa che le scarpe di oggi sono più reattive ed offrono meno ammortizzazione.
- Tomaia: Questa zona è la meno soggetta all’usura. Raramente cambiamo le nostre scarpe per colpa del consumo della tomaia. Pertanto è sufficiente ricordare che la tomaia normalmente mantiene la sua forma originale senza deformarsi eccessivamente. Salvo eventuali rotture o strappi accidentali, la tomaia è una zona che non perde stabilità e continua ad offrire il sostegno necessario per evitare lesioni.
I segnali che ci indicano che le nostre scarpe da running sono da cambiare.
Correre con scarpe vecchie o usurate può portare ad un infortunio. Con il tempo, la scarpa da running perde la capacità di assorbire gli urti, l’ammortizzazione e la stabilità. Quando si corre con scarpe troppo usurate, si aumenta lo stress e l’impatto sulle articolazioni, causando lesioni da uso eccessivo. Quindi, una delle decisioni più sagge per non rischiare il peggio è sostituire le scarpe al momento giusto.
Come identificare quando si ha bisogno di un paio di scarpe da running nuove:
Controlla i chilometri delle tue scarpe da running:
Scrivi la data di acquisto del tuo nuovo paio di scarpe da corsa e calcola la durata di utilizzo. Come si fa? E’ molto semplice, basta moltiplicare il numero medio di chilometri che si fa di solito in ogni allenamento e moltiplicare per il numero di giorni che si va a correre in un mese. Successivamente, tutto quello che dovete fare è dividere la media degli 800 chilometri di vita utile di una scarpa da running per la cifra ottenuta e otterrai il numero di mesi di vita delle tue nuove scarpe . Questo sarà un buon indicatore per iniziare a pensare di cambiarle in tempo prima di subire infortuni.
Attento ai segnali del tuo corpo:
Il corpo invia messaggi in continuazione ed è consigliabile ascoltarli. Che tipo di messaggi? Dolori muscolari, crampi e persino affaticamento eccessivo. Forse è ora di sostituire le scarpe da running con un paio nuovo.
Solette rotte:
L’usura della soletta indica se le scarpe hanno subito più chilometri del dovuto. Togliete la soletta ed osservate se è rotta, in caso affermativo iniziate a considerare un cambio di scarpe.
Crepe o buchi:
Se le scarpe sono rotte, è ora di buttarle nella spazzatura.
Deterioramento eccessivo della suola o del tallone:
Metti le tue vecchie scarpe su un tavolo e controlla le loro condizioni. Se si appoggiano come la torre di Pisa significa che hanno perso la loro stabilità a causa della suola consumata.
Conclusione
Speriamo di aver chiarito i dubbi e le domande più comuni sulle scarpe da running, sulle loro caratteristiche e quando è il momento di cambiarle. In rete si possono trovare moltissimi articoli che trattano l’argomento, molti autorevoli ed altri meno. In mezzo a tanta informazione l’importante è sempre ascoltare le proprie sensazioni e scegliere liberamente senza alcun pregiudizio, sia in senso negativo sia in senso positivo. Molte volte quando iniziamo a correre per la prima volta ci lasciamo condizionare dalle opinioni di amici o conoscenti, ma la miglior soluzione è sempre affidarsi a dei veri esperti. Come abbiamo già detto in questo post, l’esperienza di ogni persona è soggettiva dato che il nostro corpo è unico, pertanto bisogna seguire i consigli di un professionista e al tempo stesso ascoltare le nostre sensazioni, le uniche che non ci tradiranno mai.
Adesso non ci resta che salutarci, buon Running a tutti !
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